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NAPSTER NEL
LIMBO
 Dopo una serie di colpi di scena la sorte di
Napster verrà decisa dopo le ferie Una battaglia in cui sono in gioco, oltre ai miliardi, forse il
futuro stesso della musica
Il 27 luglio i 20 milioni di utenti di Napster avevano sobbalzato
davanti al loro PC: un giudice di San Francisco aveva decretato, a
partire da sabato 29, la chiusura del servizio di
condivisione di file mp3, il più usato all'interno del sito. La
decisione aveva trovato soddisfatti solo i rappresentanti delle case
discografiche, tra i principali accusatori di Napster, il
programma ideato dal giovane Shawn
Fanning. Secondo loro infatti sul sito Napster.com vengono
ripetutamente violati i diritti
d'autore, in questo caso relativi
alla musica.
Ma poche ore prima della chiusura (28 luglio) arrivava un colpo di
scena di segno opposto: la 9° Corte d'Appello accoglieva il ricorso
presentato dagli avvocati di Napster.com, concedendo
al sito di continuare l'attività fino a che non saranno
effettivamente provate le violazioni ipotizzate. Nel frattempo il
sito ha fatto registrare un record nei collegamenti: gli utenti,
temendo di perdere una risorsa importante, hanno voluto sfruttare fino
all'ultimo minuto disponibile il sito.
Per ora comunque i " napsteriani"
possono tirare un sospiro di sollievo, almeno fino a settembre: i tempi
del processo infatti prevedono il 18 agosto come termine per presentare
le motivazioni della difesa, quindi l'accusa avrà tempo fino al 8
settembre per ribattere. Ma nel frattempo il sito continua regolarmente
a funzionare, anzi c'è da aspettarsi che, nel dubbio, ancora più mp3
verranno scambiati da qui a settembre.
Questo processo si inserisce nella sempre più lunga serie di cause
che vedono impegnati da una parte musicisti
(vedi Metallica)
e case discografiche, dall'altra siti di condivisione e scambio
di mp3 (vedi mp3.com) e
rientra in una battaglia in cui sono in gioco, oltre ai miliardi, forse
il futuro stesso della musica. Infatti non tutti la pensano allo stesso
modo: molti musicisti per esempio sono favorevoli alla diffusione, anche
gratuita, degli mp3. Ma questo,
se diventasse uno standard, metterebbe in crisi tutta la attuale catena
di produzione-distribuzione
della musica: insomma, una rivoluzione che porterebbe a scenari ancora
impensabili.
Le regole del gioco si stanno decidendo in questi mesi: prepariamoci,
ancora una volta, alle sorprese più incredibili.
Pierre
Blanc
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